Dotata di due finestre laterali offre una magnifica veduta sul bosco adiacente e sul cortile interno.
L’antico legno che riveste il pavimento è impreziosito da un pregiato tappeto indiano, Bidjar Herati, mentre l’arredo restaurato risale alla seconda metà del 1800.
Nella cultura orientale il fiore della camelia, da cui prende il nome la stanza, è il simbolo supremo della devozione eterna tra innamorati, rappresentata dalla danza sublime del petalo e del calice che persistono congiunti durante l’intero ciclo vitale per poi, al termine, distaccarsi insieme.
La camelia è il fiore del “sacrificio” nel suo migliore attributo. La rinuncia, cioè, al proprio ego in un “sacro facere”, atto sacro che conduce al vero amore.